The field of knowledge defined by the terms "creativity" and "reality" can be considered the permanent framework for reflection on innovation and the transformation of architecture and cities. However, it should be noted that in recent decades creativity as the engine of human invention and reality as a response to human needs have had technological innovation as their dominant field of application, rather than the development of new city images. In recent times architecture and world cities have been especially “designed” by neoliberal, global and urban policies following the realization of mega-events, shopping malls, gated communities, large scale facilities, urban villages, spectacular architectural objects, territorial infrastructure and immaterial network.  However, while the urban transformations of the European cities are still designed according to the last two-centuries tradition, the challenge to design within informality emerged as an inevitable necessity to match and support the cultural and social identities of the enormous “informal” and “illegal” communities, to deal with inequalities and “expulsions”, to improve living conditions and make urban space more democratic, technological and dialogic. In this framework of “Plural Urbanism” rethinking the concepts of Creativity and Reality can be an important contribution to the construction of an "open city" in which sympathetic imagination, realistic and bold innovation shall still be considered the major architect’s means; can they still feed the art of building the future city and architecture according to its actual realities, needs, emergencies, for pursuing a widespread human wellbeing and tackling the forces hidden in the global changes.

l campo della conoscenza definito dai termini “creatività” e “realtà” può essere considerato l’ambito permanente di riflessione sull’innovazione e sulla trasformazione dell’architettura e delle città. Tuttavia va rilevato come negli ultimi decenni la creatività come motore dell’invenzione umana e la realtà come risposta ai bisogni umani, hanno avuto come campo dominante di applicazione l’innovazione tecnologica, piuttosto che l’elaborazione di nuove immagini di città. Nel quadro della cultura globale e delle politiche neo-liberali e finanziarie, le scelte che governano le trasformazioni urbane si attuano attraverso la realizzazione di mega-eventi, centri commerciali, gated-communities, strutture di grandi dimensioni, villaggi urbani, spettacolari oggetti architettonici, infrastrutture territoriali e network immateriali. Tuttavia, mentre le trasformazioni delle città europee seguono la tradizione degli studi urbani degli ultimi due secoli, la sfida del progetto all’interno dei contesti informali emerge come urgente e inevitabile per sostenere le identità culturali e sociali, per affrontare le disuguaglianze e le emarginazioni, per migliorare le condizioni dell’abitare e rendere lo spazio urbano più democratico, tecnologico e dialogico. In questo quadro di “urbanità plurali”, ripensare i concetti di Creatività e Realtà può essere un importante contributo per la costruzione di una “città aperta” in cui l’immaginazione empatica e la capacità di costruire visioni future possono essere ancora considerati gli strumenti principali dell’architetto, per alimentare l’arte di costruire la città in un rinnovato confronto con la realtà, con le esigenze e le condizioni di emergenza che la contemporaneità ci prospetta, per perseguire un benessere umano diffuso e affrontare le forze implicite nei cambiamenti globali.

Creativity and reality. The art of building future cities / Carpenzano, O.; Nencini, D.; Del Monaco, A.; Capanna, A.; Monestiroli, T.; Menegatti, F.. - (2020), pp. 1-804.

Creativity and reality. The art of building future cities

O. Carpenzano;D. Nencini;A. Del Monaco;A. Capanna;
2020

Abstract

The field of knowledge defined by the terms "creativity" and "reality" can be considered the permanent framework for reflection on innovation and the transformation of architecture and cities. However, it should be noted that in recent decades creativity as the engine of human invention and reality as a response to human needs have had technological innovation as their dominant field of application, rather than the development of new city images. In recent times architecture and world cities have been especially “designed” by neoliberal, global and urban policies following the realization of mega-events, shopping malls, gated communities, large scale facilities, urban villages, spectacular architectural objects, territorial infrastructure and immaterial network.  However, while the urban transformations of the European cities are still designed according to the last two-centuries tradition, the challenge to design within informality emerged as an inevitable necessity to match and support the cultural and social identities of the enormous “informal” and “illegal” communities, to deal with inequalities and “expulsions”, to improve living conditions and make urban space more democratic, technological and dialogic. In this framework of “Plural Urbanism” rethinking the concepts of Creativity and Reality can be an important contribution to the construction of an "open city" in which sympathetic imagination, realistic and bold innovation shall still be considered the major architect’s means; can they still feed the art of building the future city and architecture according to its actual realities, needs, emergencies, for pursuing a widespread human wellbeing and tackling the forces hidden in the global changes.
2020
l campo della conoscenza definito dai termini “creatività” e “realtà” può essere considerato l’ambito permanente di riflessione sull’innovazione e sulla trasformazione dell’architettura e delle città. Tuttavia va rilevato come negli ultimi decenni la creatività come motore dell’invenzione umana e la realtà come risposta ai bisogni umani, hanno avuto come campo dominante di applicazione l’innovazione tecnologica, piuttosto che l’elaborazione di nuove immagini di città. Nel quadro della cultura globale e delle politiche neo-liberali e finanziarie, le scelte che governano le trasformazioni urbane si attuano attraverso la realizzazione di mega-eventi, centri commerciali, gated-communities, strutture di grandi dimensioni, villaggi urbani, spettacolari oggetti architettonici, infrastrutture territoriali e network immateriali. Tuttavia, mentre le trasformazioni delle città europee seguono la tradizione degli studi urbani degli ultimi due secoli, la sfida del progetto all’interno dei contesti informali emerge come urgente e inevitabile per sostenere le identità culturali e sociali, per affrontare le disuguaglianze e le emarginazioni, per migliorare le condizioni dell’abitare e rendere lo spazio urbano più democratico, tecnologico e dialogico. In questo quadro di “urbanità plurali”, ripensare i concetti di Creatività e Realtà può essere un importante contributo per la costruzione di una “città aperta” in cui l’immaginazione empatica e la capacità di costruire visioni future possono essere ancora considerati gli strumenti principali dell’architetto, per alimentare l’arte di costruire la città in un rinnovato confronto con la realtà, con le esigenze e le condizioni di emergenza che la contemporaneità ci prospetta, per perseguire un benessere umano diffuso e affrontare le forze implicite nei cambiamenti globali.
Creativity, Reality, Architecture, Cities, Future
Carpenzano, O.; Nencini, D.; Del Monaco, A.; Capanna, A.; Monestiroli, T.; Menegatti, F.
06 Curatela::06a Curatela
Creativity and reality. The art of building future cities / Carpenzano, O.; Nencini, D.; Del Monaco, A.; Capanna, A.; Monestiroli, T.; Menegatti, F.. - (2020), pp. 1-804.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1527808
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